226° Fiera di S. Caterina
Il 24 ottobre 1785
la Cancelleria di Gorgonzola avvisava la cittadinanza che nella giornata del 25 novembre, festa di S. Caterina e nel giorno successivo si sarebbe svolta una nuova fiera paesana . La finalità della manifestazione, allora, era quella di favorire il commercio del bestiame, dei cereali e di altri prodotti agricoli che erano il solo sostentamento della popolazione prevalentemente contadina. Comincia quindi da lontano la storia di questa fiera che da più di due secoli ormai è considerata un appuntamento immancabile ed una bella tradizione per tutti gorgonzolesi oltre che per i moltissimi affezionati visitatori provenienti da tutti i paesi della zona.
Sono stati i contadini e gli allevatori che ogni anno arrivavano da tutta la Brianza a far in modo che La Fiera di S. Caterina diventasse una piazza molto importante. Era fondamentale riuscire a concludere un buon affare comprando o vendendo maiali, mucche, asini, galline , anzichè cereali, paglia, fieno e vari attrezzi agricoli, perchè ciò permetteva loro e all'intera famiglia di vivere dignitosamente durante la stagione invernale; le contrattazioni iniziavano molto presto all'alba e terminavano a sera inoltrata.
Da alcuni decenni tutto questo non esiste più ma il fascino di questa Fiera rimane anche se sono le numerose bancarelle dei dolci e dell'artigianato ad animare la sua atmosfera.
Anch'io ho dei ricordi legati a quei momenti:
primo fra tutti è la nebbia, immancabile per "Santa Caterina", col suo odore tipico misto al profumo delle frittelle e delle mandorle tostate, mi dava una sensazione di inspiegabile felicità ...
E poi la sorpresa: mio nonno Gregorio che era un contadino e come tale non poteva mancare a questo appuntamento, anche se tornava stanco la sera dopo essere stato "in fèra a Gurgunzola" (come diceva lui in dialetto) a contrattare il bestiame, mi portava sempre un sacchetto di "biniset" (bomboncini di zucchero colorati) che teneva nascosto sotto il suo tabarro marrone assieme al torrone e al "pitarlacc". Il "pitarlacc" era una specie di dolce di zucchero caramellato il cui sapore ricordava vagamente quello delle caramelle MOU della Elah.
Veniva lavorato a mano, lì sul posto fino ad ottenere una striscia a forma di nastro e lo si comprava a pezzi della lunghezza desiderata. Si mangiava, anzi no, si leccava dopo che la sua consistenza da morbida diventava dura come una caramella...mi sembra ancora di sentirne il sapore!
C'è un proverbio lombardo che recita così: - Santa Santa Caterina tira i vacc a la casìna, tirai ben tirai mal, incou un mes a lè Natal - che significa: Santa Santa Caterina porta le mucche alla cascina, tirale bene tirale male, tra un mese è Natale!
Santa Caterina è la protettrice delle sarte, degli studenti dei cartai, dei ceramisti e dei mugnai.
Breve biografia
Santa Caterina d'Alessandria in un dipinto del Caravaggio del 1598 |
I testi della letteratura popolare parlano di Caterina come di una bella ragazza diciottenne, cristiana, figlia di nobili, abitante ad Alessandria d'Egitto, dove nel 305 arriva Massimino Daia, nominato governatore di Egitto e Siria. Per l'occasione si celebrano feste grandiose, che includono anche il sacrificio di animali alle divinità pagane. Un atto obbligatorio per tutti i sudditi. Caterina però invita Massimino a riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità e rifiuta il sacrificio. Non riuscendo a convincere la giovane a venerare gli dèi, Massimino obbliga Caterina a sposarlo. Al rifiuto della giovane il governatore la condanna a una morte orribile: una grande ruota dentata farà strazio del suo corpo. Ma è solo un miracolo che salva la fanciulla che comunque verrà poi decapitata nel novembre del 305. Secondo la leggenda, il suo corpo fu trasportato dagli Angeli da Alessandria fino al Monte Sinai, dove l'Impertore Giustiniano fondò un monastero in suo onore.
2 commenti:
Ciao Patrizia un salutino e una buona domenica mia cara !
Patriziaaaaaaaaaaaaa ciao e grazie non sei in ritardo siamo sempre in corsa con il tempo ma tu sai che esistono due posti senza tempo e senza spazio?????? il paradiso e la fantasia,la seconada io e te l'abbiamo.Con Montichiari ho perso i contatti,puoi chiedere aalla signora se ti capita se conosceva Cili' ovvero maccabiani angela che abita o abitava in via Tito speri al n.20?????????? la torta non l'ho fatta ancora e il tuo post continua a farmi innamorare ancora oggi un bacione grande patrizia a presto eleonora
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